HomeArchivio NewsDELIBERA CONSIGLIO DEL 18 MAGGIO 2010

RISCONTRO LETTERA ADR CONCILIAZIONE DEL 12 MAGGIO 2010 

    Prendiamo atto della nota datata 12 maggio 2010 a firma dell’’Amministratore dell’Organismo di Conciliazione – Adr – ricevuta dai  nostri iscritti che  l’hanno portata a conoscenza del CdO per evidenziare, proprio a scanso di equivoci,  quanto segue:

  1. il Nostro Consiglio, riteniamo  abbia preso atto dell’inarrestabile affermasi degli strumenti di Adr  e della esistenza nel nostro territorio di organismi di formazione e conciliazione, tant’è che ha formalmente previsto l’attribuzione di crediti formativi a favore di coloro che li frequentano e, conseguentemente, non crediamo si possa sostenere che, come categoria professionale, siamo rimasti terribilmente indietro o che dormiamo;

 

   2. Il Consiglio ha organizzato un corso di formazione nelle scorse settimane per garantire agli  iscritti le informazioni necessarie e fare chiarezza su alcuni punti che allo stato appaiono controversi. Ovviamente essendo il CdO, struttura  facente  capo al Consiglio Nazionale Forense -  che ha creato un’apposita commissione per fornire agli Ordini le informazioni ed il supporto necessario a gestire il procedimento di mediazione previsto dalle nuove norme -  a questo deve ispirarsi ed uniformarsi e potendo istituire (art. 18 del D.Lvo 28/2010) un organismo di conciliazione presso i Tribunali, avvalendosi di proprio personale,  non può permettersi di rimanere indietro, pur dovendo tener conto che non sempre la corsa è la migliore consigliera, quando ci si trova ad operare senza alcuna  finalità di lucro ed in un momento in cui si attende ancora l’emanazione di decreti applicativi ed attuativi, che da più parti - pare - potrebbero comportare delle modifiche al testo attualmente in vigore.

   3. L’orientamento espresso dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati ed esplicitato nel corso del convegno tenutosi alcuni giorni fa  non è certamente affetto da discriminazione nei confronti degli organismi di conciliazione già esistenti o che nel prossimo futuro andranno a costituirsi o formarsi. Costituisce semplicemente la indicazione di una linea guida, adottata proprio per fare chiarezza e per far comprendere che il nostro mercato non potrà garantire migliaia di posti di conciliatore-mediatore.

    Ed è proprio in quest’ottica di tutela degli iscritti,   che il Consiglio ha a cuore ed ha il dovere di  tutelare,  è stato espresso l’orientamento in virtù del quale  l’Ordine degli Avvocati  non si permetterà minimamente di sottoporre a valutazioni di qualsiasi tipo e natura i  soggetti che altri organismi hanno accreditato come conciliatori, atteso che non  ha alcun motivo per avanzare dubbi sulle garanzie di serietà, efficienza e preparazione degli organismi esistenti.

    Ma, di certo, il superiore riconoscimento non obbliga il CdO ad inserire nel proprio organismo di  prossima creazione i conciliatori formati da altri organismi, essendo  libero di farvi accedere solo ed esclusivamente i conciliatori formati dalle  proprie strutture o scuole di formazione. E tale scelta, che  non ha certamente alcuna funzione discriminatoria, ma è una libera scelta,  è stata adottata perché  l’organismo di conciliazione istituito dall’ordine, essendo  uno dei tanti organismi in questo variegato panorama,  non  potrà ovviamente avere al suo interno tutti i conciliatori formatisi sul  territorio locale, che peraltro potranno essere benissimo inseriti negli organismi che li hanno formati o in altri che nasceranno, ma dovrà contenere il numero degli iscritti, perché è nostro intendimento formare non solo i mediatori, ma anche gli avvocati che assistono ed accompagnano le parti davanti ai mediatori.  

    Siamo consapevoli della scelta operata e certi che i nostri iscritti comprenderanno le nostre motivazioni e che l’umanità sopravvivrà anche al nostro modo di pensare.

            Così deciso nella seduta del 18 maggio 2010.

                               Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Trapani